giovedì 12 giugno 2008
Oltre il Sessantotto. All’Unical l’incontro fra Piperno e Bertinotti
Martedì 17 giugno 2008 ore 11:30
Università della Calabria - Aula Circolare (Edificio Polifunzionale)
presentazione del libro di Franco Piperno
Roma, 1° marzo 1968: a Valle Giulia la polizia carica gli studenti che occupano la facoltà di Architettura. È questa l'icona del '68 italiano: una nuova soggettività, un sentimento di rivalsa, di giustizia sociale e solidarietà che ha accomunato donne e uomini, dall'Europa all'America. A quarant'anni da quegli avvenimenti, Franco Piperno fa un bilancio politico, culturale e sociale di una stagione vissuta da protagonista. Nel suo libro “68, l’anno che ritorna” edito da Rizzoli, ritroviamo la genesi dei comitati studenteschi che hanno dato vita al movimento, i testi di Marx e le suggestioni della Scuola di Francoforte, le ballate di Fabrizio De André e Bob Dylan, le parole di don Milani e quelle altrettanto sofferte di Céline, l'eco dei dibattiti e degli scontri di piazza. Ma soprattutto quel sogno infranto di giovinezza e rivoluzione di un’intera generazione.
Insieme all’autore e a partire dal suo libro, martedì prossimo 17 giugno, in Aula Circolare, luogo storico delle assemblee studentesche dell’Università della Calabria, ad Arcavacata, dove Piperno insegna Fisica ed Astronomia, i giornalisti Paride Leporace e Daniela Ielasi tenteranno una retrospettiva sul lungo decennio, dal Sessantotto al Settantasette, e sui decenni successivi, allo scopo di rintracciare ciò che del ‘68 “ritorna” fino ai giorni nostri.
L’iniziativa, organizzata dallo spazio sociale Filo Rosso, dall’associazione culturale Entropia e dal Settimanale universitario Fatti Al Cubo, vuole infatti prendere spunto dal ’68 per guardare, come fa il libro, indietro e in avanti, all’oggi, allo stato rovinoso dell’università, luogo da cui tutto ha avuto origine, e al mondo del lavoro, con cui il movimento studentesco entrò in simbiosi e che oggi si presenta frammentato e distante.
Relatore d’eccezione sarà Fausto Bertinotti, ex presidente della Camera dei Deputati, fondatore del partito della Rifondazione Comunista.
Due biografie parallele e profondamente diverse, quelle di Piperno e Bertinotti, ma che si sono sfiorate spesso. Nati a distanza di pochi anni l’uno dall’altro, agli angoli opposti della penisola, l’uno a Catanzaro, l’altro a Milano. Il primo viene espulso dal PCI e diventa leader del movimento studentesco; il secondo, sindacalista della Cgil, aderirà al partito pochi anni più tardi. La figura di Bertinotti rappresenta però una nuova fase nel difficile rapporto fra partito e movimento. A differenza del sindacato e del Pci, che in quegli anni tennero sempre un atteggiamento di chiusura per non dire di repressione nei confronti dei movimenti, il Prc di Bertinotti ha tentato un dialogo con la galassia dei centri sociali e della sinsitra extraparlamentare. Dialogo non sempre sereno, come in occasione del dibattito “violenza-non violenza” sviluppato intorno alle pratiche di resistenza del movimento no global.
A quarant’anni dal ’68, da Valle Giulia a Genova 2001, fino alle recenti lotte territoriali di Napoli e Val di Susa, il dibattito di Arcavacata si annuncia molto interessante, soprattutto per l’attualità del momento storico, con l’assenza di una rappresentanza parlamentare della sinistra radicale e il difficile tentativo in atto di ricostruire “dal basso” un partito credibile.
Arcavacata 12.06.2008
Filorosso – Entropia – Fatti Al Cubo
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