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domenica 14 marzo 2010

CineDAM, proiezione di "The Hurt Locker" vincitore di 6 Premi Oscar


Il film è stato presentato in anteprima alla 65ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia nel settembre 2008 ed è stato distribuito nelle sale italiane il 10 ottobre dello stesso anno con scarsi risultati al botteghino.
Nel 2010 ha vinto 6 Premi Oscar: miglior sceneggiatura originale, miglior montaggio, miglior sonoro, miglior montaggio sonoro, miglior regista e miglior film.

40 giorni al fronte, in Iraq, di una squadra di artificieri e sminatori dell'esercito statunitense, unità speciale con elevatissimo tasso di mortalità. Quando tutto quel che resta del suo predecessore finisce in una "cassetta del dolore", pronta al rimpatrio, a capo della EOD (unità per la dismissione di esplosivi) arriva il biondo William James, un uomo che ha disinnescato un numero incredibile di bombe e sembra non conoscere la paura della morte. Uno che non conta i giorni, un volontario che ha scelto quel lavoro e da esso si è lasciato assorbire fino al punto di non ritorno.

A distanza di sei anni da K-19, Kathryn Bigelow torna a parlare di guerra e di dipendenza, al confine –già più volte esplorato- tra coraggio e alienazione.
Il racconto procede dritto e ansiogeno, come la camminata dell'artificiere dentro la tuta, vera e propria passeggiata sulla luna di un dead man walking; ci sono i crismi del genere – il soldato che ha paura, le scazzottate alcoliche- ma ridotti all'osso; e c'è l'eroe, un Davide che affronta il Golia dell'esplosivo a mani nude, del quale siamo portati a pensare che non abbia più niente da perdere, ma è vero il contrario.
L'immagine che la regista restituisce dell'Iraq non è nuova ed è certamente parziale, ma non è questo il punto. Quel che conta è il deserto dell'anima, il buio della guerra che s'avvicina e attira a sé un uomo intelligente (in grado di capire in pochi secondi il nemico che ha di fronte, il tipo di bomba) come il fuoco attira una falena.
Affidandosi alle cronache del reporter Mark Boal, la regista ha elaborato e raccontato un danno apparentemente collaterale ma in realtà sostanziale, entrando come mai prima nella questione di genere (il maschile). Chi dice che l'autrice è una donna che fa film da uomini, infatti, non dice tutto. In The Hurt Locker c'è un unico personaggio femminile, che occupa un numero insignificante di fotogrammi e una sola battuta del dialogo, eppure ne intuiamo subito la libertà, compresa la libera scelta di essere fedele ad un uomo che non c'è e non glielo chiede. Lo stesso uomo che ci viene mostrato, al contrario, schiavo del pericolo, dell'emozione forte a tutti i costi, di quell'immenso contenitore di alibi che è la guerra.

lunedì 8 marzo 2010

Workshop Living Follia

Associazione Entropia
in collaborazione con
Cattivoteatro Cosenza
Presenta:

Workshop Living Follia

Laboratorio teatrale residenziale del Living Theatre Europa
dal 26 al 28 marzo in Calabria (Cosenza)

Lavoro di creazione collettiva basato sulle idee
di Antonin Artaud e R.D. Laing
liberamente ispirato al testo di Philip Dick “Follia per sette Clan”
diretto da
Loredana Piacentino
Regista, attrice e performer del Living Theatre Europa.
Il Living Theatre Europa sta lavorando al suo nuovo spettacolo, una parte della compagnia sarà in questi giorni ospite in Calabria per un seminario residenziale finalizzato ad una performance collettiva,durante il seminario verranno discussi i temi di ispirazione al nostro ultimo lavoro.
“Siamo immersi in una favola antipsichiatria”: in questa favola i folli imparano, una volta svincolati dal sistema, a convivere. Sentiamo spesso l’espressione “mondo pazzo”, “mondo insano”. E allora , se tutte le manifestazioni degli aspetti negativi della società (guerra, violenza, crimine, povertà, carestia, mancanza di impegno politico e comunità, isolamento, alienazione, inquinamento, ecc…) sono considerate normali, il mondo sociale non è in fondo un mondo malato?
Come dice Laing del resto la normalità non esiste , o è il prodotto di una follia ancora più grande, devastante o maligna, generata dalle istituzioni repressive o dalla potenza del potere istituzionalizzato.
Può quindi una persona essere considerata pazza in una società insana ?
Meditiamo insieme su questo.

Parte I: Tecnica e training fisico dell' attore
In questa sezione il lavoro di gruppo sarà concentrato sulla discussione, dimostrazione pratica ed esercizi. Una parte del lavoro sarà finalizzata al riscaldamento corporeo e vocale, attraverso esercizi corali e il gioco, sperimenteremo e indagheremo le possibilità di ognuno per raggiungere il gruppo.
In questa fase getteremo le basi per il lavoro successivo.


Parte II: Creazione collettiva
I partecipanti al lavoro di gruppo, attraverso la discussione, le sperimentazioni e l’improvvisazione, la creazione di testi originali, l’uso della danza, svilupperanno varie scene tratte dalla ricerca sulla pazzia e la politica dell’esperienza. Saranno introdotti testi e idee di Artaud, R.D. Laing e,Dick ed altri scrittori e scrittrici, sulla schizofrenia, l’alienazione umana, la violenza delle istituzioni (e il movimento anti-psichiatria), la politica (e la poetica) dei rapporti interpersonali.
All’ attività laboratoriale sarà affiancato un percorso storico basato su approfondimenti, visione di filmati e documenti esclusivi, presentazione di progetti di ricerca, discussione e analisi sulla portata artistico/politica dell’approccio al teatro offerto dal Living.

Per il Living Theatre non si può arrivare a capire il significato fondamentale del teatro, senza l'incontro esistenziale con il pubblico; per questo il laboratorio finirà con una performance frutto del lavoro collettivo.
Lo schizofrenico, eterno infelice, indeciso, insicuro, è capace di trovare idee geniali nel suo scorrere attraverso le infinite possibilità dell'essere in ogni suo istante. Vorrebbe vivere tutto, vorrebbe essere tutti, si ritrova invece condannato all'eterna ricerca di sè e di una verità che non sarà mai più vera della successiva .lo schizo..è meglio non guardarlo negli occhi, potresti perderti. Il fervore di certi suoi moti potrebbe trascinarti ovunque, se solo nel bel mezzo di quel fervore, lui stesso non smettesse di credervi, lasciandoti come un naufrago, appeso ad una deriva delirante e senza approdo.

Quando: dal 26 al 28 marzo 2010
Dove:Il seminario si svolgerà presso gli spazi del Dam- Edificio Polifunzionale- Università della Calabria- Arcavacata di Rende (CS) Cosenza
Orario:Venerdì 26 dalle 10.00-13.00 /14.00-19.00
Sabato 27 dalle 10-13.00/14.00-19.00
Domenica 28 dalle 10.13.00/14.00-19.00 domenica in serata performance finale
Costo del seminario : prezzo agevolato per studenti e per chi ha già frequentato laboratori del Living Theatre.

Per info e contatti :
Loredana Piacentino
mail:lorylo23@libero.it
tel 3480602748
www.myspace.com/loredana.piacentino
www.livingeuropa.org

Ernesto Orrico
mail:Ernesto Orrico@gmail.com
tel.3285357749