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martedì 25 maggio 2021

Cittadini del Mondo, Entropia accoglie i nuovi volontari del Servizio Civile Universale

I giovani si attivano per diventare “Cittadini del Mondo”. Un nuovo progetto di Servizio Civile Universale ha preso il via oggi presso la sede dell’associazione culturale Entropia al DAM dell’Università della Calabria. Il progetto, coordinato dal CSV Centro servizi per il Volontariato di Cosenza con il coinvolgimento di quattro organizzazioni del territorio (Entropia, Cooperativa delle Donne, Go’el, L’Isola che non c’era, Cantieri), avrà la durata di un anno e prevede l'impiego di 20 volontari in totale su cinque sedi diverse.
I giovani di servizio al DAM sono stati accolti stamattina dalla presidente dell’Associazione Daniela Ielasi, dalla vicepresidente Maria Pia Belmonte e dall’Organizzatore Locale di Progetto Andrea De Bonis. Anche quest’anno il team presenta un forte profilo internazionale. L’unico italiano del gruppo è al momento Santo Astorino, studente di Scienze per la Cooperazione e lo Sviluppo, e sarà affiancato in questo percorso da Sady Villamayor, studentessa paraguayana di Dams e Comunicazione e Santiago Lopez, studente ecuadoriano di Ingegneria delle Telecomunicazioni.
Gli obiettivi che animano il progetto e uniscono i volontari sono la generazione di forme di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e la promozione di un modello di cittadinanza attiva in contesti multiculturali. L’intervento mira a creare uno spazio di interazione dedicato ai giovani dei diversi territori coinvolti e di nazionalità diverse, che li faccia sentire protagonisti del proprio tempo, attori centrali e non periferici della società, incentivando l’auto-organizzazione per la costruzione di processi che favoriscano l’empowerment, l'inclusione e l’inserimento sociale.
I volontari saranno coinvolti a supporto delle attività previste per operare unitamente allo staff di Entropia, formato da figure professionali e volontarie, al fine di intraprendere un percorso di crescita, formazione e arricchimento personale in termini di skills e competenze spendibili in futuro.

sabato 15 maggio 2021

Calabria in Fiore, festival della canapa dal 9 all'11 luglio


Un festival culturale innovativo, lungimirante, che coniuga tradizione e innovazione, arte, scienza e sostenibilità, puntando su un settore dalle forti potenzialità in Calabria: sono queste le caratteristiche di “Calabria in Fiore”, l’evento organizzato dall’Associazione Culturale Entropia dal 9 all’11 luglio e pensato come una fiera con eventi artistici, un convegno, laboratori e lezioni in piazza tenute da docenti ed esperti. Il festival è promosso in partenariato con il Dipartimento di Chimica dell’Università della Calabria, Coldiretti, Istituto per gli Studi Storici, associazione Ancica e Sativa Calabria, ed è sostenuto dalla Regione Calabria nell’ambito degli Eventi non storicizzati (PAC 2014/2020 Azione 1 Tipologia 1.3). Il festival si svolgerà nell'oasi verde del Parco Robinson, proprio nel cuore dell'area urbana fra Cosenza e Rende.

L’attesa per questa nuova iniziativa sta già crescendo fra produttori, associazioni locali e nazionali, artisti, giovani e studenti. Dal comparto agricolo a quello della trasformazione agroalimentare, ma anche il tessile, l’edilizia, la farmaceutica: sono solo alcuni dei settori di impiego della canapa, straordinaria pianta dai mille usi, che nel secolo scorso in Italia rappresentava una delle colture predominanti. Grazie alle nuove tecnologie impiegate per la sua lavorazione, la canapa industriale sta riscoprendo un risveglio ovunque in Europa e nel mondo. Canapa Mundi a Roma, Canapa Expo a Milano, Canapa in Mostra a Napoli, Expo Canapa Sud a Catania: festival e fiere che offrono occasione di confronto sul tema e di scambio fra esperienze produttive si tengono da anni quasi in tutta Italia. 

Calabria in Fiore nasce in un’area geografica dove l’assenza del dibattito e di eventi di promozione penalizza associazioni e imprese, e rischia di alimentare un oscurantismo miope e irrazionale. La legislazione sulla canapa – pianta criminalizzata per decenni – non è chiara a tutti. In Italia la coltivazione della “canapa sativa” è normata e promossa dalla Legge n.242 del 2 dicembre 2016. Le filiere della canapa, opportunamente finanziate e sostenute, creano impresa, economia, posti di lavoro. Per ridare slancio al comparto, presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali è stato di recente istituito il Tavolo Filiera della Canapa, che vede assieme 48 membri designati (i ministeri dell’Interno, della Salute, dello Sviluppo economico, della Difesa e dell’Ambiente nonché l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, le organizzazioni agricole, le associazioni e i portatori d’interesse del settore canapa, le università e gli Enti controllati del Mipaaf come Agea, Ismea e il Crea). Diverse regioni italiane si stanno muovendo per incentivare la canapicoltura: in Calabria, prima che le attività della giunta regionale fossero ridotte all’ordinario, era stata annunciata l’istituzione di un Distretto della canapa.

L’orientamento sta rapidamente mutando a livello planetario anche sulle politiche proibizioniste, che hanno prodotto danni senza apportare benefici: dagli Stati Uniti all’Europa, il proibizionismo cede il passo alla legalizzazione della marijuana (specie di canapa che l’ONU – con la svolta epocale dello scorso anno – ha finalmente rimosso dalla lista delle sostanze dannose dove era inserita dal 1961). Mentre altrove si legalizza per uso ricreativo, creando nuovi introiti per le casse degli Stati e togliendo guadagni alle mafie, in Italia la cannabis è legale dal 2006 solo per uso terapeutico e rimane proibita l’autoproduzione, seppure esistono 5/6 milioni di consumatori e diverse proposte di legge. Anche di questo si parlerà durante il Festival Calabria in Fiore, perché una legislazione più chiara e decisa sarebbe più vantaggiosa per tutti ed eviterebbe tanti problemi a coltivatori e produttori di canapa che, anziché essere sostenuti come prevede la legge, vengono scoraggiati fino alla rinuncia.