Il 23
novembre 2002 a Cosenza decine di migliaia di persone scesero in piazza per
chiedere la liberazione delle attiviste e degli attivisti noglobal arrestati
nell'inchiesta sul sud ribelle. A dieci anni di distanza la Coessenza ricorda
quei giorni di mobilitazione, e le tappe successive della vicenda, con una
mostra di materiali fotografici firmati da autori diversi che hanno
volontariamente contribuito al progetto grafico curato da Dino Grazioso.
In trenta pannelli 70x100 viene raccontata la grande lezione di civiltà di una piccola città del Sud Italia capace di ribellarsi alle ingiustizie e di ribaltare con dignità e determinazione il corso degli eventi. Il 15 novembre 2002 Cosenza si risveglia al centro di una maxioperazione di polizia che porta in carcere 20 persone per reati di cospirazione politica, legati alle vicende del G8 di Genova. La città reagisce subito agli arresti, viene convocata una conferenza stampa, prendono posizione il sindaco e il consiglio comunale, assemblee e cortei si susseguono – a Cosenza come a Napoli, a Roma e in altre città – fino al grande appuntamento del 23 novembre, preceduto da un’assemblea oceanica nell’Aula Magna dell’Unical. Nel giro di 18 giorni tutti gli arrestati vengono liberati. Il 2 dicembre 2004 inizia il processo di primo grado che si concluderà solo a giugno di quest’anno in cassazione con la piena assoluzione di tutti gli imputati.
La mostra rappresenta un contributo alla memoria collettiva, grazie ai lavori di Gianni Muraca, Manuela Perna, Luca Mannarino, Francesco Grazioli, Guru, Luigi Celebre, Stefania Tropea, FataNera, Ciccio Noto e tanti altri. Allestita ieri all’Università della Calabria presso il DAM, resterà aperta fino al 18 dicembre (secondo gli orari d’apertura della struttura, dalle 9 alle 19, escluso sabato e domenica) per poi spostarsi in città nell’area delle ex Officine su viale Parco, dove rimarrà disponibile al Rialzo per tutte le vacanze natalizie.
In trenta pannelli 70x100 viene raccontata la grande lezione di civiltà di una piccola città del Sud Italia capace di ribellarsi alle ingiustizie e di ribaltare con dignità e determinazione il corso degli eventi. Il 15 novembre 2002 Cosenza si risveglia al centro di una maxioperazione di polizia che porta in carcere 20 persone per reati di cospirazione politica, legati alle vicende del G8 di Genova. La città reagisce subito agli arresti, viene convocata una conferenza stampa, prendono posizione il sindaco e il consiglio comunale, assemblee e cortei si susseguono – a Cosenza come a Napoli, a Roma e in altre città – fino al grande appuntamento del 23 novembre, preceduto da un’assemblea oceanica nell’Aula Magna dell’Unical. Nel giro di 18 giorni tutti gli arrestati vengono liberati. Il 2 dicembre 2004 inizia il processo di primo grado che si concluderà solo a giugno di quest’anno in cassazione con la piena assoluzione di tutti gli imputati.
La mostra rappresenta un contributo alla memoria collettiva, grazie ai lavori di Gianni Muraca, Manuela Perna, Luca Mannarino, Francesco Grazioli, Guru, Luigi Celebre, Stefania Tropea, FataNera, Ciccio Noto e tanti altri. Allestita ieri all’Università della Calabria presso il DAM, resterà aperta fino al 18 dicembre (secondo gli orari d’apertura della struttura, dalle 9 alle 19, escluso sabato e domenica) per poi spostarsi in città nell’area delle ex Officine su viale Parco, dove rimarrà disponibile al Rialzo per tutte le vacanze natalizie.
Nell’ambito dell’esposizione al DAM, l’Associazione culturale Entropia - che ne ha curato l'allestimento con la collaborazione dei volontari del SCN - ha previsto per giovedì 13 dicembre alle ore 18 la presentazione pubblica della mostra con i curatori della Coessenza.