venerdì 25 gennaio 2008
Dibattito al DAM "Dai no global a Mastella"
Dopo tre anni arriva a sentenza presso il Tribunale di Cosenza il processo di primo grado ai 13 attivisti accusati di essersi associati per "cospirare e sovvertire l'ordine mondiale", in occasione delle grandi mobilitazioni di Napoli e Genova 2001.
Un pezzo della storia di questo Paese, una storia che appartiene a tutti noi e che conosciamo bene, è stata impastata e ritagliata da un pm con l'inganno e la malafede. In quelle piazze c'erano centinaia di migliaia di cittadini liberamente e pubblicamente "associatisi" per costruire un mondo migliore. Siamo tutti colpevoli. Quei cittadini ci sono ancora. Quel mondo lo stanno ancora costruendo.
Studenti, lavoratori, disoccupati, donne e uomini, hanno difeso il diritto al dissenso a Cosenza, quando questo è stato messo in serio pericolo da forze dell'ordine e magistratura.
L'Università della Calabria, attraversata nel 2002 dal forte moto d'indignazione popolare scattato all'indomani degli arresti, ha oggi il dovere di ospitare una riflessione su quel movimento, sulle lotte territoriali, sulla distanza tra lotte sociali e giustizia, sul conflitto in atto tra politica e "antipolitica", tra politica e magistratura.
Di fronte al fallimento dei partiti, la risposta non possono darla i giudici. Difronte alle istanze di giustizia sociale, redistribuzione della ricchezza e democrazia, che si levano dai cittadini, la risposta non possono darla i giudici.
La risposta può darla solo la politica, quella vera, fatta del libero associarsi degli uomini e delle donne, nelle università, nelle piazze. Riprendendo la parola, domandando e ascoltando.
Per questo motivo mercoledì 30 gennaio ne discutiamo all’Università con Paolo Cento (deputato), Francesco Caruso (deputato), Antonino Campennì (docente Unical), Franco Piperno (docente Unical) e Francesco Febbraio (direttore Radio Ciroma). Studenti, docenti, impiegati, associazioni, cittadini sono invitati a partecipare. Cospiriamo ancora.
Filorosso
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