
lunedì 5 marzo 2012
Nuovo laboratorio di danza al DAM dal 13 marzo

Il CineFILO, proiezione del film "I love radio rock"

Si parte con “I love radio rock” (Commedia, durata 135 min.Gran Bretagna, Germania 2009. Universal Pictures. Con Philip Seymour Hoffman, Bill Nighy, Rhys Ifans, Nick Frost, Kenneth Branagh. continua». Titolo originale The Boat That Rocked. ).
Il film di Richard Curtis (regista di “Quattro matrimoni e un funerale” e “Notting Hill”), narra di musica e trasgressione, di una generazione alle prese con le restrizioni della rigida Inghilterra degli anni ’60, quella stessa generazione che trova una scappatoia nelle radio pirata e nell’ascolto della musica rock. Ma questa volta i protagonisti non sono i musicisti: i nuovi eroi sono dj,
un'autentica ciurma che prende il largo nel Mare del Nord, per trasmettere rock da una radio pirata fluttuante. Ad ascoltare quella musica, e i loro commenti, un pubblico variopinto: non solo teenager e alternativi, ma vecchiette, bambini, mamme stressate e impiegati annoiati.
Le nuove idee di libertà, sesso e umanità, che quella radio trasmetteva attraverso la musica, diventano il bersaglio della classe politica e del Ministro, che giura a se stesso di farla chiudere per sempre.
Una storia vera, raccontata nel dettaglio, e che strizza l’occhio allo spettatore comune, attraverso una galleria di personaggi ammiccanti, piacioni, sboccati e decisamente “rock”.
giovedì 16 febbraio 2012
MassivEuversive, da marzo la pausa caffé si fa al DAM

Aperitivi creativi, thè aromatici e prodotti bio, eventi speciali, proiezioni a tema, dibattiti, conferenze e presentazioni editoriali. Un ambiente frizzante dove cercare stimoli e coltivare passioni che sfuggono con ostinazione al conformismo e alla routine quotidiana.
Info-shop, internet-cafè, sala studio e spazio teatro completano l'offerta di uno stupefacente "angolo d'Europa", davvero strabiliante da incontrare, a queste latitudini...
giovedì 2 febbraio 2012
Disponibili al DAM i libri Coessenza ed Edizioni Erranti

I testi pubblicati in questa agenda sono stati tradotti in vernacolo durante il laboratorio viola della Coessenza, tenutosi presso il Centro Documentazione “Raffaele De Luca” in piazzetta Toscano, a Cosenza.
Le persone che hanno partecipato, provengono da zone diverse della Calabria. Pertanto, nel lessico, sul piano grafico e nella fonetica, i testi riportano interpretazioni differenti del vernacolo, sulla base delle specifiche aree geografiche di provenienza dei diversi traduttori.
lunedì 9 gennaio 2012
Seminario di ricerca, terzo incontro il 10 gennaio al DAM
martedì 10 gennaio 2012 ore 15:30
c/o DAM (Polifunzionale Unical)
Il capitalismo di Crisi regola la vita, ha a che fare con soggettività che condiziona e cerca di controllare. Attraverso l’impresa, più o meno finanziarizzata e irresponsabile, si esplicano le nuove forme di comando capitalistico sulla cooperazione sociale che, tesa spontaneamente continua a dover essere necessariamente piegata al rapporto sociale di produzione. E’ ormai evidente che nel cosiddetto postindustriale la legge del valore – lavoro non funziona più, eppure è lo strumento chiave della capitalizzazione e non può essere lasciata cadere. La finanziarizzazione dei processi economici risponde a questo bisogno. Non deve essere vista come una perversione speculativa e neppure una semplice prolungazione delle forme classiche del capitale finanziario, alla Hilferding per intenderci. Questa finanziarizzazione non sta fuori ma dentro la produzione sociale.
Se la comunicazione, il linguaggio e la cooperazione soggettiva stanno al centro dei processi di valorizzazione del capitale, questa interiorità è divenuta la forza del capitale. Ma è divenuta anche la sorgente della sua crisi.
I mercati finanziari hanno assunto un ruolo che in passato aspettava allo Stato keynesiano, quello della creazione della domanda effettiva, indispensabile per assicurare la continuità della crescita. Se allora il capitalismo industriale si è contraddistinto per una separazione netta tra il tempo di lavoro e il cosiddetto tempo “libero”, l’attuale assetto capitalistico abolisce di fatto tale distinzione: il tempo di lavoro tende a coincidere con il tempo di vita. L’emergere del precariato e dei working poor sono il segnale evidente del nuovo corso nel quale ci troviamo immersi.
Dalla modernizzazione di fabbrica alla informatizzazione del processo economico, alla finanziarizzazione del sociale; questa sequenza illustra il percorso che seguiremo: se le dinamiche di lavoro e sfruttamento operaio classico ci sono chiare da tempo; le trame, modalità e traiettorie dello sfruttamento del capitalismo finanziario – per poter essere sovvertite – vanno ancora colte in tutta la loro portata. La proposta è quella di rivisitare e ricostruire i nostri percorsi antagonisti, singolari e di movimento con le categorie della biopolitica e bioeconomia per risalire, come si diceva un tempo, dalla “composizione tecnica” alla “composizione politica”.
INTRODUCE E MODERA
Francesco Maria Pezzulli (Ricercatore, Associazione Sud Comune)
INTERVENTI
Stefano Lucarelli: “Dalla finanziarizzazione economica alla finanziarizzazione dello spazio pubblico” (Professore, Università di Bergamo – Basic Income Network)
Arturo Di Corinto: “Economia digitale e cooperazione sociale” (Ricercatore, Università di Roma “La Sapienza”)
Vincenzo Carrieri: "I nuovi poveri: chi sono, quanti sono" (Ricercatore, Università della Calabria)
DISCUSSANTS
Walter Nocito (Ricercatore, Università della Calabria)
Elisabetta della Corte (Ricercatrice, Università della Calabria)
lunedì 12 dicembre 2011
16 anni di Filorosso, al DAM la presentazione del libro "Beni comuni" di Ugo Mattei

Ugo Ma

“Beni Comuni” (Ed. Laterza), è il suo ultimo libro. Scritto nella forma agile del manifesto, teorizza i beni comuni come riconquista di spazi pubblici democratici, fondati sulla qualità dei rapporti e non sulla quantità dell’accumulo. Dalla lotta per l’acqua, l’università e la scuola pubblica a quella per l’informazione critica; dalle battaglie contro il precariato e per un lavoro di qualità a quelle contro lo scempio e il consumo del territorio; dalla lotta contro la privatizzazione della rete internet a quella contro le grandi opere: i beni comuni non sono una merce declinabile in chiave di avere. Sono una pratica politica e culturale che appartiene all’orizzonte dell’esistere insieme.
Ugo Mattei sarà all’Università della Calabria giovedì 15 dicembre per il 16° compleanno del Filorosso. La presentazione del suo libro “Beni Comuni – un manifesto” si terrà al DAM (Polifunzionale Unical) alle ore 17. Insieme all’autore interverranno Claudio Dionesalvi (giornalista), Anna Maria Jellamo (docente Università della Calabria), Tonino Perna (docente Università di Messina) e Marta Petrusewicz (docente Università della Calabria).
A quattro mesi dallo sgombero dello spazio sociale autogestito, e dopo la campagna d’autunno contro il Grande Rettore, Filorosso torna a farsi sentire con un’iniziativa di forte valore culturale e politico. E lo fa ripartendo dal DAM, luogo nel quale era nato nel 1995, nel quale è rimasto fino al 2000 e nel quale ritorna dopo 11 anni.
In questi anni Filorosso è stato tante cose, ma su tutte è stato un collettivo politico che nell’università e sul territorio, ha animato le lotte per il diritto allo studio e la vivibilità del campus, per la libera formazione ed il reddito di cittadinanza, per la socialità studentesca, la legalizzazione delle droghe, il riutilizzo sociale degli spazi abbandonati, per l’informazione critica. Il 4 agosto, quando è stato demolito, al Filorosso c’erano: una sala prove, una cucina sociale, un ufficio stampa, una sala studio e riunioni ed una sala attrezzata per proiezioni video, concerti, feste. Era un centro sociale che pulsava di vita e aggregava vecchie e nuove generazioni di studenti. Oggi Filorosso è una spianata di cemento ed un collettivo di persone indignate perché sono state private in maniera violenta ed autoritaria di un bene comune, dove l’incontro e la socialità avvenivano in forma libera e spontanea, dove la musica generava crescita culturale e legame sociale in un campus sempre più disgregato e deserto. E’ cambiata l’università, sono cambiati gli studenti, è cambiato anche il Filorosso, ma le motivazioni per cui Filorosso è nato ci sono ancora tutte.
Dopo la presentazione del libro, dalle ore 23:00 in poi, la festa continua all’insegna della musica con l’Unicalternative Party “Balliamo sulle macerie”.