pagine

mercoledì 3 giugno 2015

C'è "microteatro" al DAM dell'Unical: due giorni di laboratori, proiezioni, performance e discussione

«Devo avere una casa per andare in giro per il mondo» dice un brano di Assalti Frontali. Quella casa esiste. Da quasi vent’anni a questa parte. Sta nella zona storica dell’UNICAL. Ad Arcavacata, zona Polifunzionale. Prima era un laboratorio linguistico, poi fu un grigio dipartimento di un’ancor più grigia disciplina economica. Dal dicembre 1995 fino al 2000 è stato il CSOA Filorosso.
Nella sua sala teatro – ai tempi una polverosa e angusta emeroteca dismessa - venne concepito e realizzato uno spettacolo che vinse il più prestigioso premio teatrale dell'epoca per le giovani compagnie nazionali (ETI Vetrine, ‘96). Da lì passò il cinema indipendente di Alberto Grifi e l’agit-prop del Living Theater. Nacquero due compagnie ancora molto attive, Rossosimona e Libero Teatro. Poi felicemente migrate altrove, per creare prima altri due spazi teatrali nella medesima area dell’Università e più tardi per assumere la gestione diretta del Piccolo Teatro UNICAL, che nel frattempo aveva visto la luce insieme al più imponente TAU.